Identità femminili e stilistica visuale nel cinema di Michelangelo Antonioni degli anni cinquanta
Straniere a se stesse esamina i primi tre lungometraggi a soggetto girati da Michelangelo Antonioni (Cronaca di un amore, La signora senza camelie e Le amiche) nel contesto storico e culturale dell’Italia degli anni cinquanta, mettendo in rilievo il complesso nodo che lega i personaggi femminili, centrali nelle pellicole analizzate, e le contraddizioni ancora irrisolte dell’identità nazionale del dopoguerra. Tanto spontanee quanto incoerenti, Paola Molon, Clara Manni e le cinque amiche torinesi si muovono a fatica in una realtà sociale ipocrita e ambigua, di cui sono il riflesso e con la quale, tuttavia, non riescono a identificarsi fino in fondo. Il libro pone quindi l’accento sullo scarto tra il progetto culturale del neorealismo – in cui figure femminili come Pina in Roma città aperta o Silvana in Riso amaro contribuiscono alla ricostruzione identitaria dell’Italia del dopoguerra nell’etica e nell’immaginario collettivi – e lo scetticismo di Antonioni, che nelle donne vede invece la cartina al tornasole delle incongruenze taciute dell’idea che la società italiana del dopoguerra offre di se stessa.
Gli Alberi “Saggi” n. 24