La vita, la figura, l’opera didattica e coreografica
Vita e carriera artistica di una straordinaria figura della danza italiana. Pioniera della divulgazione popolare, insegnante rigorosa e amatissima, interprete di eccezionale carisma, coreografa di sorprendente inventiva e poeticità, promotrice culturale instancabile, Liliana Merlo è stata ricordata dalla città di Teramo a un anno dalla scomparsa attraverso una serie di manifestazioni celebrative introdotte da un importante convegno nazionale, che ne ha consentito per la prima volta una comprensione a tutto tondo, artistica quanto umana. Il volume ne raccoglie gli atti, arricchendoli con ulteriori contributi e un ampio apparato di illustrazioni e appendici. Tra i molti interventi, quelli di Alberto Testa e di Enrique Honorio Destaville indagano la fase argentina della Merlo, fondamentale sia per la sua formazione artistica che per il particolare tipo di approccio didattico e creativo che troverà più tardi piena maturazione nel periodo italiano, culminato con il lungo magistero svolto a Teramo. Le relazioni di Giammario Sgattoni e Sandro Melarangelo si soffermano sull’arrivo nella città aprutina e sul non facile avvio della Scuola di Danza Accademica “Città di Teramo”, mentre l’ampia ricostruzione storica di Luciano Paesani dell’Università “G. D’Annunzio” restituisce il contesto sociale e politico delle attività culturali della Teramo degli anni Sessanta, nel quale prese vita una decisiva fase di rinascita nel campo delle arti performative e del teatro sperimentale. Precede un saggio introduttivo di Silvio Paolini Merlo delineante nei loro diversi aspetti ruolo e particolarità dell’impresa merliana, ricondotti nel quadro complessivo delle attività coreutiche italiane del Novecento.