Esiste uno spazio letterario in cui il fantastico e la scienza possono convivere, ed è proprio quello in cui si muove Maurice Renard con la sua narrativa a cavallo tra i vari generi che caratterizzano la cosiddetta “letteratura speculativa” (o, come si usa dire più correntemente, “science fiction”). I tre racconti che compongono questa raccolta rappresentano in maniera esemplare la poetica di ibridazione dei generi fantastici sulla quale si fonda l’opera dello scrittore francese. “L’uomo che voleva essere invisibile” è l’arguta e ironica storia di uno scienziato alla ricerca di una prodigiosa formula chimica. “Il signor d’Oltremorte, un fisico gentiluomo” narra la tenebrosa e macabra vicenda, tra il gotico e il fantasy, dell’ultimo discendente di una nobile dinastia la cui arroganza si scontra con l’ostilità della popolazione locale. “La cantante”, infine, ci conduce in un’ideale e misteriosa terra di mezzo tra ambientazioni teatrali e richiami mitologici. Si coglie in queste narrazioni l’influenza di Edgar Allan Poe, Herbert George Wells e altri maestri di un genere che non smette di affascinare i lettori di tutti i tempi.
Traduzione e cura di Giorgio Leonardi
Lumina Mundi n.14