Latimer, protagonista e io narrante del romanzo, è dotato di facoltà mentali fuori del comune: può vedere il futuro e leggere i pensieri degli altri. Grazie alla sua eccezionale chiaroveggenza ha previsto che morirà di lì a un mese, il 20 settembre 1850. Decide allora di usare il tempo che gli resta per ripercorrere le vicende della sua vita, tormentata da eventi inspiegabili e fenomeni soprannaturali. Attraverso il suo monologo-confessione prendono corpo i fantasmi e le ossessioni di un animo ipersensibile che, interrogandosi sulla sua diversità, dischiude suggestivi scenari sui limiti della scienza, sulla fragilità dell’uomo, sull’imponderabilità del destino. Pubblicato nel 1859, Il velo dissolto si discosta dall’ispirazione realistica che caratterizza l’opera narrativa di George Eliot, ma in queste pagine dense di suspense e di mistero si ritrovano tutti i tratti distintivi del suo genio letterario: la potenza del linguaggio e dello stile, la capacità di penetrazione psicologica, l’intento di illuminare i più oscuri recessi della coscienza umana.
Traduzione di
Riccardo Colli
Lumina mundi n.2