Quella di Michele Prisco (Torre Annunziata, 1920 – Napoli, 2003) è una narrativa dove una raffinata caratura stilistica si fonde con una grande capacità d’intreccio e con una sottile sensibilità psicologica. Dello scrittore che nel 1966 vinse il Premio Strega col romanzo Una spirale di nebbia tracciano in questo libro d’interviste un ritratto a più voci Luca Desiato, Andrea Di Consoli, Giuseppe Lupo, Enzo Verrengia e Diego Zandel. Scrittori che lo hanno incontrato, conosciuto, ascoltato e soprattutto letto. Alle loro parole si unisce lo sguardo della figlia Annella, che racconta un Prisco più privato, legato alla famiglia, agli amici e ai riti quotidiani della scrittura. L’autore che esordì nel 1949 con la raccolta di racconti La provincia addormentata, e che firmò romanzi come Gli eredi del vento, I cieli della sera, Gli ermellini neri e Lo specchio cieco, torna in queste pagine nella pienezza della sua appartenenza alle parole. Un’appartenenza che, nella seconda parte del volume, è illustrata da quattro scritti dello stesso Prisco.
Gli “Alberi” Saggi n.19
Rassegna stampa
Il posto della parole (ascolta l’intervista di Livio Partiti a Simone Gambacorta)
Intervista di Ida Guglielmotti