Pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale tre ragazzi riscoprono Nevonia, una stazione sciistica fondata nel Ventennio sull’Appennino Centrale, e ora abbandonata. Un luogo affascinante, strano e misterioso, che i tre si ripromettono di far tornare ai fasti di prima della guerra. Diventati adulti, gli amici hanno preso strade diverse, ma non hanno dimenticato quell’antica promessa, anche se i sogni giovanili hanno lasciato il posto ad affari, soldi e politica. Passa altro tempo: dopo i sogni anche gli affari sono andati in rovina e la nuova località turistica ha chiuso i battenti. Dei tre ragazzi del dopoguerra solo uno, l’imprenditore, è sopravvissuto, e non vuole arrendersi, convinto com’è che con l’innevamento artificiale tutto tornerà a girare per il verso giusto. Ma ancora una volta la rinascita di Nevonia si rivela una chimera. Sarà lo stravagante figlio dell’imprenditore a raccogliere per l’ultima volta il testimone, con un progetto grandioso e un’eccentrica squadra di fedelissimi. Fulcro dell’operazione è la distruzione di un ghiacciaio fossile, impresa scellerata che innesca un disastro ambientale di proporzioni inaudite. Pochi mesi dopo, una giovane donna, coinvolta nella vicenda suo malgrado, si interroga sui motivi del disastro: spetterà a lei risanare l’integrità violata della montagna e ristabilire l’equilibrio delle cose, giocando sull’incerto confine tra ciò che è reale e ciò che non lo è.
la Quercia e il Tiglio n.19
Rassegna stampa