Dopo varie vicissitudini, Saxon Brown e Billy Roberts decidono di abbandonare per sempre la natìa Oakland per mettersi in cammino verso il nord della California, in cerca di un luogo dove iniziare una nuova vita. È la “valle della luna”, come la chiamano i due innamorati nei loro sogni a occhi aperti, una terra promessa nella quale potranno recuperare un rapporto più autentico con la natura affrancandosi per sempre dalla schiavitù del lavoro sottopagato e precario, dalla violenza della vita urbana, dal degrado spirituale della civiltà moderna. È il tema del ritorno alla terra, così caro a Jack London, che qui si intreccia con le ragioni di un socialismo declinato in chiave quasi fiabesca e tuttavia sorretto da un’incrollabile fede, insieme ingenua e profonda, nel riscatto dell’uomo e delle masse. Pubblicato nel 1913, La valle della luna è un libro melting pot: testo di denuncia sociale, storia d’amore, romanzo di formazione denso di riferimenti autobiografici, viaggio fisico e metaforico reso indimenticabile da una scrittura evocativa e da un realismo a tratti spietato ma sempre aperto a una prospettiva di speranza.
Traduzione di
Mario Benzing
Lumina mundi n.7