Lo scritto maledetto di Jacques Lacan
Cosa unisce un moralista intransigente e un libertino sfrenato? Cosa accade quando la ragion pratica di Kant incrocia l’erotismo macabro del marchese de Sade? E, soprattutto, cosa ha scorto Lacan là dove nessun altro psicoanalista prima di lui aveva osato guardare? Questo libro offre un confronto con uno degli scritti più enigmatici e al tempo stesso cruciali dell’insegnamento di Lacan, e cioè Kant con Sade. Lungi dal proporre una precaria sintesi tra due autori inconciliabili, Lacan mette in tensione radicale il rigore della legge morale con il godimento perverso, facendo emergere una struttura comune: quella del fantasma. Kant e Sade si rivelano così i due nomi di una medesima impasse, due diversi modi di articolare il rapporto tra la legge e il desiderio, tra il soggetto e il godimento. Il testo affronta questo nodo con rigore teorico e senza semplificazioni. Ricostruisce la posizione di Lacan nei confronti del sadismo, dell’etica, del reale, e mostra come Kant con Sade rappresenti un punto di svolta nell’insegnamento lacaniano: il momento in cui il ritorno a Freud si tramuta in una nuova clinica e teoria del godimento.
Leggere Lacan n.7